Ethernet
è il più diffuso tipo di rete locale esistente
al mondo. Come verrà ricordato in apertura del prossimo
capitolo, il fatto che Ethernet sia diventato uno standard
internazionale, non implica che essa sia la migliore tecnologia
in assoluto. Sicuramente, però, si tratta della più
economica e della più semplice da implementare.
La
storia di Ethernet ha inizio nei primi anni settanta presso
il Palo Alto Research Center, il laboratorio di ricerca della
Xerox, per merito di Robert Metcalfe e David Bloggs.
Il loro lavoro iniziò nel 1972, ma solo quattro anni
più tardi essi arrivarono a pubblicare una prima definizione
pubblica di Ethernet. Il nome, ideato e registrato da Xerox,
doveva suggerire lidea delletere, di quella sostanza
incorporea che in passato si supponeva pervadesse tutta laria
e consentisse il propagarsi della luce.
La prima versione commerciale della tecnologia risale al 1980
ed è dovuta alliniziativa congiunta di Xerox,
Digital Equipment ed Intel. Due anni dopo (1982), esce
Ethernet 2 (detta anche DIX).
Ormai diffusissima in svariati ambienti, le tre grandi aziende
sentirono la necessità di affidarne la standardizzazione
ad un ente al di sopra delle parti. Il ruolo di arbitro fu
quindi affidato allIEEE di New York, istituto che ne
gestisce a tuttoggi levoluzione.
Il
sistema di trasmissione |
Originariamente
Ethernet utilizzava un solo cavo per collegare decine di stazioni
di lavoro, ciascuna delle quali riceveva contemporaneamente
(o quasi) tutto quello che passava sulla rete. Solo una stazione
alla volta, invece, aveva la possibilità di trasmettere.
Si tratta della topologia a bus, abbinata alla tecnica CSMA/CD,
che abbiamo già visto nel paragrafo 2.1.1. In realtà,
al giorno doggi, Ethernet gestisce alla perfezione anche
reti LAN basate su di una topologia a stella (paragrafo 2.1.2).
Il CSMA/CD, comunque, rimane la prerogativa preponderante
di questo standard.
Le
implementazioni delle reti locali, soffrono di limitazioni
fisiche e geografiche. Col passare del tempo aumentano i fabbisogni
di collegamenti in rete che prevedono la connettività
su distanze ben maggiori di quelle tra le singole stanze di
un edificio.
Molte reti geografiche estese (WAN) sono semplici combinazioni
di reti locali e collegamenti aggiuntivi per le comunicazioni
tra le varie LAN.
Per descrivere la portata o le dimensioni della WAN, si usano
i seguenti termini:
Reti di area metropolitana: le MAN (Metropolitan
Area Network) sono WAN disposte in piccole aree geografiche.
Dimensionalmente possono essere identificate come reti che
collegano singole città o regioni;
Reti universitarie: le CAN (Campus Area Network)
sono di solito WAN che collegano fra loro dipartimenti e facoltà
universitarie.
Queste
due definizioni sono quelle fornite dal libro TCP/IP:
guida completa della Apogeo.
Tuttavia si può facilmente notare come tali concetti
non siano esattamente nostrani.
Le definizioni viste qui sopra, infatti, si riferiscono ad
un ambiente USA-style, dove si può ragionare
per campus universitari e contee. Per cercare di dimensionare
a dovere i due concetti qui sopra esposti, prendendoci una
sorta di licenza poetica, potremmo arrivare a dire che:
le MAN sono reti che ricoprono circa larea di
una grossa città e/o di una piccola provincia;
le WAN sono reti molto più estese, che possono
interessare anche una o più regioni di medie dimensioni.
Per limplementazione pratica, queste reti apparentemente
molto complesse, non differiscono molto da una LAN piuttosto
estesa.
Le comunicazioni su di una WAN, si servono comunque di una
delle seguenti tecnologie di trasmissione:
analogica;
digitale;
a commutazione di pacchetto.
Nonostante
la loro scarsa qualità e le velocità piuttosto
ridotte, é possibile utilizzare linee telefoniche analogiche
per connettere insieme varie reti locali.
La Public-Switched Telephone Network (PSTN) é
principalmente destinata al traffico vocale, ma viene correntemente
utilizzata anche per il traffico di dati.
Un host che desideri collegarsi ad una PSTN, necessita obbligatoriamente
di un modem (modulator/demodulator) che converta i segnali
digitali emessi dal computer e li trasformi in grandezze analogiche,
adatte a viaggiare sulla linea telefonica.
Il modem, ovviamente, si preoccupa anche di convertire le
grandezze analogiche che riceve in ingresso nei corrispettivi
valori digitali.
Negli ultimi anni, dai vecchi modem a 9600 bps si è
arrivati ai 56 kbps, che riescono a sfruttare appieno lampiezza
di banda disponibile sul filo telefonico. Tipico esempio di
rete WAN analogica, è quella basata sulla 56 commutata.
E
il metodo più semplice, ma anche quello con prestazioni
inferiori, che si utilizza per implementare una rete WAN.
Si fornisce ogni stazione di un modem di tipo analogico, di
un opportuno software di comunicazione e ci si allaccia alla
linea telefonica come si farebbe con un normale apparecchio
telefonico.
La linea viene detta commutata, perché lo smistamento
in centrale avviene mediante organi di commutazione. Le prestazioni
dipendono essenzialmente dal tipo di modem utilizzato: si
passa dai 300 bit/sec del vecchio V.21, ai 56000 bit/sec del
più recente V.90.
Si tenga presente che queste velocità sono lorde, cioè
comprendono overhead per la sincronizzazione e la gestione
degli errori, quindi vanno corrette verso il basso di un 15-30%
in funzione del protocollo in uso.
Il costo delle versioni più diffuse è relativamente
basso: un buon modem esterno V.90, oggi può costare
dalle 100000 alle 300000 lire.
Per quanto riguarda il traffico, la tariffa da pagare è
strettamente legata al consumo e viene determinata dal fruitore
del servizio nazionale (fino ad oggi monopolio di Telecom,
ma destinato in questi mesi a cadere a vantaggio dei nuovi
gestori come Infostrada, Wind e TeleDue).
La soluzione basata su 56 commutata, infatti, richiede una
connessione a richiesta e su questa vengono applicate le tariffe
telefoniche vigenti, indipendentemente dal fatto che vi sia
o meno una trasmissione di dati.
Ad esempio, se volessi collegare due host appartenenti allo
stesso distretto telefonico (quindi con il medesimo prefisso),
tutto il tempo della connessione lo pagherei alla stessa tariffa
di una normale telefonata urbana.
Un
altro metodo diffuso per collegare una WAN, prevede lutilizzo
delle linee DDS (Digital Data Service), che forniscono una
connessione sincrona punto a punto.
Esistono circuiti dedicati che forniscono unampiezza
di banda full-duplex (ricezione e trasmissione contemporanee),
instaurando un collegamento permanente da ciascun punto terminale
della rete.
Le linee digitali, sebbene più costose, sono preferibili
a quelle analogiche per via delle maggiori velocità
raggiungibili e dellassenza di errori nella trasmissione.
Il traffico digitale non necessita inoltre di un modem, in
quanto i dati che un host deve spedire possono tranquillamente
instradarsi sulla linea digitale.
E comunque necessario lutilizzo di un adattatore,
spesso confuso (specie dai neofiti) con un modem.
Le linee WAN digitali sono divise in quattro categorie:
T1;
T3;
ISDN;
linea dedicata;
ADSL;
Diffuso
quasi esclusivamente negli Stati Uniti, il servizio T1 é
quello digitale che offre le più alte velocità
di passaggio dei dati.
T1 può trasmettere un segnale in modalità full-duplex
ad una velocità di 1544Mbps e può servire a
inviare voce, dati e segnali video.
A causa dellaltissimo costo delle linee T1, molti abbonati
optano per un servizio T1 frazionato. Invece di utilizzare
unampiezza di banda completa, gli abbonati usufruiscono
di uno o più canali T1, ciascuno dei quali costituisce
un incremento di 64kbps.
Il
servizio T3 può fornire la trasmissione di voce e dati,
a velocità fino a 45Mbps.
Allo stato attuale, si tratta del miglior servizio disponibile
in virtù del suo rapporto qualità/prezzo. Analogamente
al T1, comunque, anche il T3 viene spesso frazionato.
Integrated
Services Digital Network (ISDN) |
Si
tratta di un metodo di connettività tra LAN che può
trasportare segnali di dati, voce ed immagini.
Esistono principalmente due formati di ISDN: il Basic Rate
ed il Primary Rate:
ISDN Basic Rate: fornisce due canali bearer
(portatori), conosciuti come canale B, che comunicano a 56kbps;
un canale di gestione dei collegamenti da 8 kbps ed un canale
per i dati (canale D), che trasporta segnali e dati di gestione
dei collegamenti ad una velocità di 16kbps. Una rete
che utilizza entrambi i canali B, può fornire un flusso
di dati di 128kbps;
ISDN Primary Rate: Può offrire lintera
ampiezza di banda di un collegamento T1, fornendo 23 canali
B ed un canale D. Il canale D in ISDN Primary Rate, comunica
a 64kbps ed è tuttora utilizzato solo per segnali e
dati di gestione dei collegamenti.
Come le PSTN, anche ISDN è uninterfaccia con
chiamata a richiesta.
Invece di rimanere attivo a tutte le ore, chiama a richiesta
quando occorre stabilire una connessione.
Viene
detta linea dedicata, quel collegamento fornito ad una coppia
di utenti, costituito da una connessione virtualmente diretta
(senza passare per i circuiti di commutazione di centrale)
e di loro esclusiva proprietà. In pratica si potrebbe
pensare che lazienda telefonica fornisca una coppia
di fili tra tutti quelli che ha a disposizione, che collegano
direttamente i due utenti.
In realtà, lunica diversità che caratterizza
questa linea rispetto ad una 56 commutata, è la totale
assenza di commutazione. Nelle varie centrali telefoniche,
infatti, non si opera più un processo di multiplexazione
e demultiplexazione, ma gli interruttori rimangono sempre
settati nella posizione che permette ai due utenti di essere
in collegamento tra di loro.
Le linee dedicate si dividono in due categorie, a seconda
delle esigenze del cliente e delle disponibilità dellazienda
telefonica: il CDA ed il CDN:
Il CDA (Canale Diretto Analogico) è un
collegamento come quello descritto in precedenza, trattato
dalla rete come un normale canale telefonico di natura analogica,
che subisce nelle centrali numeriche la conversione ADC ed
a cui viene assicurata una banda telefonica standard (300-3300
Hz).
Le uniche differenze tra la soluzione a modem vista prima
ed il CDA è la totale disponibilità del mezzo
(non ci sono più problemi di traffico) e di conseguenza
la migliore affidabilità. E naturalmente il costo,
molto più elevato;
Il CDN (Canale Diretto Numerico), è invece
qualcosa di sostanzialmente diverso ed offre la possibilità
di accedere direttamente alla centrale numerica (ove naturalmente
sia presente) con un flusso la cui capacità normale
è di 64 Kbit/sec. Si evita quindi la conversione e
la manipolazione analogica del segnale (degrado, disturbi,
amplificazione con rumore, ecc
) e si utilizza un canale
a velocità maggiore e tasso di rumore inferiore, sempre
rimanendo di utilizzo esclusivo della coppia di utenti che
lhanno acquistato.
Il costo elevato di una linea dedicata è tale da far
diventare quasi obbligatoria la scelta del canale CDN. La
rete a disposizione è in grado di realizzare collegamenti
punto-punto ed anche multipunto in half e full-duplex a 4
fili, è di tipo sincrono ed offre a lato linea una
velocità di 64 Kbps.
In realtà è possibile ottenere capacità
maggiori: se consideriamo che la tecnica usata in centrale
nel multiplare i dati è del tipo TDM, si capisce come
sia possibile occupare più canali adiacenti della multiplazione
ed ottenere una capacità multiplo dei 64 kbit originari.
In pratica si ha a disposizione un flusso massimo di 2,048
Mbit/sec, ovviamente ad un costo molto più alto.
La soluzione a linea dedicata (ovviamente prendiamo in considerazione
quella di tipo CDN), attualmente costa circa 300000 lire di
quota fissa, più un canone bimestrale di circa 4000000
fisso (indipendente dal traffico e calcolato per una capacità
di 1 Mbit/sec), più una quota bimestrale per luso
del mezzo trasmissivo, di circa 800000 lire per km. Conviene
quindi adottare questa soluzione soltanto quando il traffico
è abbastanza continuativo, anche di notte, sufficientemente
elevato e comunque richiede un alto tasso di affidabilità
e di sicurezza.
Tipiche applicazioni delle linee dedicata, sono i collegamenti
tra filiali bancarie
.
La
sigla DSL sta per Digital Subscriber Line
ed indica una tecnologia, di recente introduzione, che permette
di raggiungere elevatissime velocità di trasferimento
dati, utilizzando come mezzo trasmissivo il semplice doppino
telefonico.
Il segreto del tutto sta allinterno dei modem xDSL,
dotati di processori di ultima generazione, capaci di oltre
250 milioni di operazioni al secondo.
Tali processori sono in grado di controllare continuamente
le caratteristiche della linea, correggendo disturbi e variazioni
del segnale.
Il segnale emesso da uno dei due modem, viene ricevuto dallaltro
in forma fortemente attenuata e distorta, a causa della resistenza
del doppino e delle caratteristiche non lineari del cavo al
crescere (in questo caso, quasi esponenziale) della frequenza.
Il modem xDSL, attraverso un preciso modello matematico di
comportamento del cavo in rame in funzione della frequenza,
è in grado di compensare le numerose distorsioni introdotte
e può così ricostruire il segnale originario
con una elevatissima affidabilità.
Il tasso di errore (ber, bit error rate) di una linea DSL
è sullordine di un bit ogni miliardo:
un valore paragonabile a quello della fibra ottica. I dispositivi
che sfruttano questa tecnologia sono principalmente di due
tipi:
ADSL (Asymetric DSL): si tratta della versione
asimmetrica della DSL, utile per lutenza passiva
che passa più tempo ad effettuare download, piuttosto
che degli upload.
Lofferta di Telecom per gli utenti privati, prevede
due canali separati: uno a 640 Kbit/sec per la ricezione ed
uno a 128 Kbit/sec per linvio;
HDSL (High Bit-Rate DSL): raggiunge velocità
di trasmissione simmetriche in invio ed in ricezione.
Ad un costo relativamente basso (intendendo come target una
azienda: per lutente privato è una tecnologia
ancora troppo costosa) è possibile sfruttare un canale
reversibile a 2 Mbit/sec.
In Italia sta lentamente prendendo piede lADSL (nonostante
già da qualche anno sia disponibile la poco pubblicizzata
HDSL), grazie ad alcune offerte degli operatori telefonici,
appetibili anche per gli utenti privati.
A causa della relativa arretratezza delle nostre linee telefoniche,
però, è necessaria linstallazione di una
borchia ISDN prima di poter sfruttare la banda larga offerta
dalla tecnologia DSL.
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